Albero della canfora

Sarà capitato anche a te di utilizzare a scopi terapeutici la famosa canfora, sostanza dai mille usi, capace di dare sollievo in caso di diversi disturbi, da quelli respiratori a quelli muscolari.

In questo articolo parleremo dell’albero da cui proviene tale sostanza!

L’albero della canfora (Cinnamomum camfora) è un grande albero sempreverde che cresce spontaneo in Cina, Taiwan e Giappone e che troviamo nelle nostre aree mediterranee solo  se coltivato. 

Le grandi dimensioni di questa pianta la rendono indicata soltanto per parchi pubblici o giardini molto grandi, dove fa bella mostra di sé come albero ornamentale e può raggiungere un’età di molte centinaia di anni.

Caratteristiche dell’albero della canfora

Il suo fusto, massiccio ed eretto, può raggiungere un’altezza tra i 20 e i 35 metri, mentre la corteccia è marrone grigiastro con fessure profonde. 

 La sua chioma, rotonda e molto ramificata, è caratterizzata da foglie ovali e di grandi dimensioni, di colore verde scuro ed un po’ appuntite. 

Quando nascono le foglie sono rosse con venature verde chiaro e in primavera è possibile notare delle spighette formate da fiorellini di colore bianco crema, non molto appariscenti e solo successivamente appaiono delle bacche rosse rotonde che maturando, assumono un colore più scuro, quasi nero.

Messa a dimora, esposizione, terreno

La canfora è un albero a crescita rapida. Va messo a dimora in primavera o in autunno. Posto a dimora in un punto soleggiato oppure anche parzialmente in ombra, l’albero starà benissimo!

Ci troviamo davanti ad un esemplare abbastanza resistente, infatti il freddo non lo danneggia. Attenzione però al gelo che può distruggere i germogli nella stagione primaverile. 

Inoltre non ha bisogno di grandi potature o particolari attenzione, ad eccezione dei periodi di siccità in cui occorre innaffiare regolarmente soprattutto le piante messe a dimora da poco tempo. 

Per quanto riguarda il terreno, l’albero necessita di uno morbido, fertile e ben drenato. Il pH della terra deve essere lievemente acido ed occorre evitare i ristagni idrici perché possono essere fatali per la pianta. La terra del giardino in cui l’albero è stato appena posto a dimora dovrà essere addizionata di concime organico maturo e sabbia oppure pomice. 

 Riproduzione dell’albero della canfora

La riproduzione dell’albero della canfora avviene per seme. I semi possono essere presi dai frutti maturi, una volta raggiunta la colorazione nera. Eliminata la polpa, si semina in un terriccio drenato ed umido, così da favorire la germogliazione. Un altro metodo di moltiplicazione è quello per talea semi-legnosa. Si effettua tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate. Si taglia un ramo giovane e si pone in un vaso pieno di terra di giardino mescolata con sabbia o pomice, quindi si innaffia, sempre evitando ogni ristagno d’acqua. Quando il ramo avrà sviluppato un proprio apparato radicale, potrà essere piantato in piena terra.

Scopi e utilizzi della canfora

 Attualmente la maggior parte della canfora, che ha molti  utilizzi, è prodotta industrialmente con metodi di sintesi. Adesso come in passato, la pianta è utilizzata per estrarre un olio per uso cosmetico ed erboristico. La combinazione di olio di canfora e olio di mandorle è indicata per il massaggio di parti del corpo contuse. L’olio può servire anche per scogliere la muscolatura tesa. La canfora mescolata con burro di karitè produce un unguento contro i disturbi respiratori da malattie da raffreddamento. Un altro utilizzo dell’olio di canfora è scioglierne alcune gocce nell’acqua della vasca per un bagno rilassante e benefico per la salute poiché attiva la circolazione e riduce i reumatismi.

Provare per credere!

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